Osteopatia e Ortodonzia

Osteopatia e Ortodonzia

Osteopatia e Ortodonzia sono due termini che, pur riferendosi a discipline differenti, hanno stretto una collaborazione per dare una risposta più efficace contro i disturbi muscolo-scheletrici!

L’idea alla base della collaborazione è che la bocca e i denti non sono strutture a sé stanti del nostro corpo ma bensì sono connesse al resto dell’organismo.

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Osteopatia e Ortodonzia, una collaborazione vincente!

Prima di parlare della collaborazione e dei benefici che questa sinergia porta, descriviamo sommariamente cos’è l’Osteopatia e cos’è l’Ortodonzia.

Osteopatia

L’Osteopatia è stata riconosciuta, dall’Organizzazione mondiale della Sanità, come una forma di medicina non convenzionale. In Italia è regolamentata da una legge, la numero 3 del gennaio 2018, che ne riconosce la professione sanitaria. Il principi cardine dell’Omeopatia sono sostanzialmente :

  1. Il principio di autoguarigione. Il corpo detiene e conserva al suo interno, la capacità di mantenere e/o di recuperare lo stato di salute. Questo avviene se i sistemi di autoregolazione sono liberi di funzionare correttamente.
  2. La struttura governa la funzione. Anatomicamente e fisiologicamente tutti i tessuti corporei e i sistemi sono collegati tra loro. Una modificazione, a qualsiasi livello, ha delle ripercussioni su tutto il sistema.
  3. L’unità del corpo. Il corpo è un’unità, la persona è un’unità di corpo, mente e spirito. La persona è vista come l’insieme di un sistema composto da muscoli, strutture scheletriche ed organi interni. Ogni parte, compreso la psiche, è interconnessa è dipendente dalle altre al fine di assicurare un corretto funzionamento di dell’intera struttura.

Cosa cura L’Osteopatia?

Si occupa di curare le disfunzioni Somatiche ovvero quelle che si verificano sulle strutture scheletriche, artroidali, miofasciali e relativi elementi vascolari, linfatici e neurali.

Generalmente queste disfunzioni sono caratterizzate da dolore, limitazione del movimento, asimmetria e anomalo cambiamento della qualità dei tessuti.

Le cause possono essere di tipo meccanico, traumi, microtraumi, squilibri posturali ma anche prodotti da una cattiva alimentazione fino ad arrivare a quelle dovute dalle tensioni emotive della vita sociale.

Ortodonzia

L’ortodonzia è una branca dell’odontoiatria che individua e corregge i difetti di allineamento e di occlusione dei denti. L’ortodonzia descrive la pratica per raddrizzare i denti disallineati o le malocclusioni. P.S. per malocclusione dentale ci si riferisce ad un’errata chiusura delle arcate dentali. I dentisti specializzati in ortodonzia possono intervenire a più livelli per gestire il posizionamento anormale di denti, mascelle e viso.

Cosa cura L’Ortodonzia?

Una malocclusione può influenzare negativamente la masticazione, la deglutizione e la postura, dando origine a problemi dentali, tensioni muscolari, mal di testa, dolori cervicali, problemi articolari e sensazioni fastidiosi nel chiudere la bocca. Sostanzialmente possiamo dire che si occupa di mettere ordine nella bocca, allineando i denti storti e riposizionandoli correttamente rispetto all’osso in cui sono inseriti; agevolando la corretta chiusura della bocca.

Gli obiettivi del trattamento ortodontico sono:

  • Fornire una correzione estetica e migliorare l’aspetto.
  • Dare al paziente un sano morso funzionale, ripristinando il corretto equilibrio tra denti.
  • Prevenire le malattie dei denti.

Quali sono le principali malocclusioni ortodontiche?

  1. Affollamento dentale, poco spazio e tanti denti nella struttura ossea (mascellare o mandibolare) provocano una crescita dei denti non corretta, ruotandoli o facendoli spuntare nel palato o ancora inclinandoli verso l’esterno.
  2. Diastema, si definisce lo spazio esistente tra due denti contigui. In genere è localizzato tra i due incisivi centrali.
  3. Anomalie di eruzione, proprie del periodo transitorio tra i denti decidui e quelli permanenti sono riferite a ritardi di eruzione, asincronie di eruzione, denti anchilosati, trasposizioni.
  4. Denti inclusi, sono denti che non sono stati in grado di erompere attraverso la gengiva o che spuntano solo in parte.
  5. Agenesia e denti sovrannumerari, rappresentano le due facce della stessa medaglia, nel primo caso si riferisce all’assenza di uno o più elementi dentali del corredo genetico, nella seconda invece ci sono denti in più rispetto alla formula dentaria.
  6. Morso coperto, quando gli incisivi superiori ricoprono quasi completamente gli incisivi inferiori.
  7. Morso aperto (anteriori o posteriori), i denti non entrano in contatto tra loro.
  8. Overjet aumentato, i denti sono cresciuti sporgendo verso l’esterno della bocca.
  9. Morso crociato anteriore (Cross Bite), gli incisivi inferiori chiudono più avanti di quelli superiori.
  10. Morso crociato posteriore (cross Bite posteriore), i denti posteriori superiori chiudono all’interno dei denti posteriori inferiori.

Come interagiscono Osteopatia e Ortodonzia?

Ora che abbiamo delineato sommariamente gli obiettivi di Ortodonzia e Osteopatia, cerchiamo di capire come questo binomio sia così importante per il benessere del paziente.

Qualsiasi intervento che comporti la presenza di occlusioni dentali o modifiche occlusali (es. apparecchi ortodontici, protesi, estrazioni, etc.) comporta un adeguamento posturale.

Questa è la base di partenza della collaborazione tra le due discipline! In particolare il punto d’unione è l’Osteopatia cranio sacrale, che comprende le tecniche sulla colonna cervicale, sui legamenti della mandibola e di distensione dei muscoli masticatori. Questa pratica può rappresentare un valido aiuto, per ridurre i disagi provocati dal trattamento odontoiatrico di ricostruzione della occlusione, o per trattare problemi a carico dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM).

Il trattamento osteopatico craniale quindi assiste la correzione ortodontica aiutando tutte le ossa del cranio ad adattarsi per favorire i cambiamenti dell’ortodonzia.

Il binomio Osteopatia e Ortodonzia si rivela un’ottima abbinata per il paziente, dentista e osteopata collaborando insieme possono minimizzare le conseguenze di una cattiva occlusione.