Rialzo del seno mascellare

Interventi di rialzo del seno mascellare

Interventi di chirurgia ambulatoriale

Lo Studio Dentistico Codegoni esegue anche interventi di rialzo del seno mascellare, per prevenire disturbi come sinusite, lesioni cistiche, poliposi o traumi. Il seno mascellare è uno dei quattro seni paranasali (i quali prendono il nome di sfenoidale, etmoidale, frontale e, appunto, mascellare) ed è morfologicamente il più voluminoso. Si parla di “rialzo di seno mascellare” (altrimenti definito “sinus lift”) per indicare una pratica chirurgica che determina un aumento di volume osseo nell’arcata superiore della bocca.

rialzo del seno mascellare

lo studio dentistico della dottoressa Laura Codegoni con sede a Milano in via Comelico, è in grado di offrire ai propri pazienti tutto il supporto necessario per permettere loro di tornare a godere in pieno del loro sorriso anche se non dovessero sussistere le condizioni base.

In particolare, utilizzando la tecnica odontoiatrica del rialzo del seno mascellare, si può permettere l’installazione di un impianto dentale anche in pazienti in cui si è manifestata una situazione di pneumatizzazione del seno mascellare.

In pratica, l’osso presenta un’altezza non sufficiente per pensare di un impianto dentale fisso. Tuttavia grazie al rialzo del seno mascellare si può rigenerare l’osso ottenendo quella superficie necessaria per installare, durante lo stesso intervento oppure in secondo tempo, un impianto dentale.

Tra l’altro si tratta di un intervento chirurgico che verrà eseguito nello studio odontoiatrico Codegoni con il supporto di strumenti di ultima generazione e di un team di professionisti del settore, e che permetterà di prevenire e combattere tutte le problematiche e i traumi causati da questo scompenso osseo.

Cos’è il rialzo del seno mascellare

Vi starete certamente chiedendo cosa significa rialzo del seno? Partiamo chiarendo come il seno mascellare sia una particolare cavità porosa del corpo umano che si trova esattamente dietro la mascella superiore, zona nella quale sono presenti le radici dei premolari e dei molari superiori.

Con il passare degli anni e soprattutto con la perdita dei denti, può accadere in maniera abbastanza fisiologica, che l’osso inizi una sorta di reazione che ha, purtroppo, come conseguenza quella di assottigliarsi in altezza (i tal caso si parla di pneumatizzazione del seno mascellare).

Per porre rimedio a questa situazione è necessario effettuare il rialzo del seno mascellare che per l’appunto è una tecnica odontoiatrica che consente al paziente di ottenere un osso sufficientemente ampio per permettere installazione di un impianto dentale fisso.

Rialzo del seno mascellare

La tecnica si basa per la precisione su una particolare procedura che innesca un fenomeno di rigenerazione e viene effettuata nell’ambito di un vero e proprio intervento chirurgico che generalmente non crea alcun tipo di problema al paziente.

Tuttavia, essendo un intervento chirurgico è necessario sedare localmente il paziente. A tal proposito, sia che si opti per una sedazione cosciente oppure per una semplice anestesia locale, si può intervenire efficacemente con una particolare tecnica mini invasiva basata sull’utilizzo di una innovativa strumentazione biomedica ad ultrasuoni.

Grazie ad essa si riesce ad aggiungere un osso sintetico sotto forma di granuli esattamente nella zona dove si è manifestata la carenza, permettendo così una rigenerazione dell’osso mascellare.

Dunque, grazie al rialzo del seno mascellare anche pazienti che presentano una situazione abbastanza compromessa e deficitaria possono immaginare, magari nel giro di pochi mesi, di fruire dell’installazione di un impianto dentale fisso grazie al quale tornare a sorridere.

Intervento per il rialzo mascellare

Come abbiamo già avuto modo di evidenziare nel precedente paragrafo, si può ritrovare il piacere di mangiare e sorridere senza problemi, inserendo nella propria bocca un funzionale ed estetico impianto dentale fisso anche per quanti soffrono di una carenza ossea ed in particolare all’altezza del seno mascellare.

Questo importante risultato può essere raggiunto grazie ad un intervento di rialzo del seno mascellare. L’intervento avviene sia con sedazione cosciente sia con una semplice anestesia locale permettendo così al paziente di affrontarlo senza traumi di alcuna sorta.

Tra l’altro, grazie ad una innovativa strumentazione ad ultrasuoni, l’intervento può essere eseguito efficacemente minimizzando il disagio per il paziente. Prima di sottoporre il paziente al rialzo, però, è necessario eseguire una accurata ed approfondita indagine radiografica con tanto di Tac per conoscere in maniera puntuale e precisa l’entità dello spessore osseo da rigenerare per poi pensare ad una installazione di un impianto dentale fisso.

A seconda del risultato di questo studio l’intervento di rialzo viene catalogato in due possibili tipologie: nel caso di uno spessore osseo da ricostruire entro i 3 mm si parla di mini rialzo del seno mascellare mettere nei casi di uno spessore tra i 6 e gli 8 mm si esegue il grande rialzo del seno mascellare.

Tecniche di rialzo del mascellare

Il rialzo del seno mascellare può avvenire con diverse tecniche a seconda del caso specifico. In particolare, sono tre le principali tecniche utilizzate negli studi dentistici ed in particolare:

  • Grande rialzo del seno mascellare;
  • Piccolo rialzo del seno conosciuta anche come tecnica di Summers;
  • Espansione ossea sagittale detta anche rialzo del seno mascellare via crestale.

Il grande rialzo del seno mascellare è una tecnica naturalmente indirizzata ad incrementare l’altezza dell’osso nella regione posteriore del mascellare superiore.

E’ stata introdotta verso la fine degli anni Sessanta dal dottor Linkow il quale aveva incominciato a pensare alla concreta possibilità di andare ad introdurre nel seno mascellare quello che all’epoca era un impianto a lama. Nello specifico la tecnica prevedeva un sollevamento parziale della membrana di Schneider stando accorti a non apportare danni sotto forma di lacerazioni alla stessa membrana. Si trattava evidentemente di una tecnica ancora rudimentale che in seguito è stata migliorata e in particolare nel 1975 il dottor Tatum propose di alzare la membrana sinusale e inserendo tramite operazione di innesto, un osso autologo che veniva all’epoca prelevato dalle costole.

Naturalmente negli ultimi anni la tecnica del grande rialzo del seno mascellare è stata ulteriormente affinata anche grazie al supporto di strumentazione via via più efficaci arrivando agli attuali dispositivi ad ultrasuoni.

Dunque in estrema sintesi si può rimarcare come la tecnica preveda uno scollamento della membrana di Schneider che poi viene mantenuta alzata durante tutto l’intervento da materiale osteogenico oppure da impianti dentali nel caso possano essere inseriti contestualmente al intervento di grande rialzo di seno mascellare (in questo caso si parla di tecnica monofasica Edo sia effettuata in una sola seduta).

Nel caso in cui le condizioni dell’osso non lo permettessero ed ossia fosse troppo basso, allora sarà necessario operare con una tecnica bifasica ed in particolare con un primo intervento di grande rialzo del seno mascellare a cui farà seguito un secondo evento per installazione dell’impianto dentale. Occorre ricordare come nella tecnica bifasica sia assolutamente fondamentale riempire lo spazio esistente tra la membrana ed il pavimento del seno utilizzando dell’apposito materiale.

Il rialzo del seno mascellare per via crestale rappresenta invece un approccio chirurgico mini invasivo.

Si tratta di una tecnica che per la prima volta è stata sperimentata nel 1986 dal dottor Tatum. All’epoca presentava diversi incongruenze che nel corso degli anni successivi sono state eliminate grazie ad un attento lavoro di perfezionamento messo in atto dal dottor Summers: si procede sollevando il pavimento del seno sfruttando lo stesso osso.

Questa è una tecnica considerata molto efficace che mette il paziente al riparo da possibili problemi futuri soprattutto se l’altezza della cresta residua è almeno di 5 mm. Tra l’altro, per effetto dell’utilizzo negli ultimi anni di dispositivi particolarmente precisi, questo limite è stato fortemente abbattuto anche a scapito di alcuni rischi come quello di di perforare in maniera del tutto involontaria la membrana di Schneider in ragione di una tensione piuttosto elevata a cui tutta la zona viene sottoposta durante l’intervento.

Negli ultimi anni però sono allo studio ulteriori approcci grazie ai quali si può ridurre enormemente il rischio di perforare la membrana. Uno di questi è il Future Site ed ossia una tecnica che viene messa in atto in due differenti interventi.

Entrando maggiormente nel merito, la tecnica del Future Site prevede un primo intervento in cui si andrà ad aumentare l’osso e quindi un secondo intervento che, nella stragrande maggioranza dei casi, viene eseguito ad una distanza di 90 giorni nel quale verrà effettuato un secondo incremento dell’osso e contemporaneamente l’inserimento dell’impianto dentale.

Ci sono complicanze nel rialzo del mascellare?

Dopo essersi sottoposti ad un intervento di rialzo del seno mascellare, come accade in qualsiasi altro genere di intervento chirurgico, è necessario fare i conti con con alcuni possibili rischi che potrebbero palesarsi.

Tuttavia in questo caso specifico oltre alle consuete controindicazioni che potrebbero essere problemi di natura cardiovascolare, diabete oppure una insufficienza respiratoria, ci sono anche altre aggiuntive da tenere sotto osservazione come ad esempio l’emofilia ed ossia una malattia genetica che scaturisce da un difetto della coagulazione.

Altre controindicazioni sono rappresentate dalla presenza di una neoplasia, da una sinusite in fase acuta, dalla presenza di corpi estranei nel seno mascellare oppure da cisti dentali. Altri possibili rischi dovuti all’intervento per il rialzo del seno mascellare possono sorgere in ragione di una situazione nefasta che abbiamo già evidenziato nei precedenti paragrafi qual’è la perforazione della membrana sinusale.

In questo caso è chiaro che la perforazione può dar luogo ad una infiammazione con tutte le conseguenze del caso. Inoltre può anche verificarsi uno spostamento dell’innesto che solitamente si palesa in caso di traumi di qualsiasi natura come potrebbero essere un forte starnuto oppure un soffiarsi il naso con eccessiva foga.

Come accade in altri interventi in cui in buona sostanza si va a far rigenerare un tessuto oppure ad effettuare un trapianto, c’è il rischio che l’innesto non attecchisca nel modo migliore possibile il che potrebbe comportare in un lasso di tempo impredicibile, il suo rigetto.

Queste possibili problematiche si potrebbero verificare nell’immediato post operatorio oppure durante il periodo di convalescenza post intervento ad esempio del grande rialzo del seno mascellare.

Le complicanze del rialzo del seno mascellare, dunque, possono essere legate esclusivamente alla perforazione erronea della membrana di Schneider oppure ad un rigetto dell’innesto per varie ragioni.

Periodo post operatorio per il rialzo del seno mascellare

Il rialzo del seno mascellare prevede come tutti gli interventi chirurgici, un periodo post operatorio di convalescenza che naturalmente può variare in quanto a durata, da paziente a paziente.

Questo è un lasso di tempo particolarmente importante affinché il rialzo del seno abbia effettivamente efficacia. Nello specifico è necessario che il rialzo del seno mascellare rispetti i tempi di guarigione che, in media, possono essere valutate in almeno un paio di settimane. Giorni durante i quali si dovrà riuscire ad ottenere una completa cicatrizzazione della gengiva interessata dall’intervento.

E’ bene sottolineare che durante questo periodo di convalescenza del rialzo del seno mascellare è necessario porre particolare attenzione affinché non si verifichino situazioni pericolose per la salute dell’intera mascella. Volendo entrare maggiormente nel merito, si potrebbe formare grossomodo a livello della guancia un edema.

L’edema è un accumulo di liquidi e sostanze di varia natura all’interno di alcuni spazi interstiziali del corpo umano. Una situazione dunque molto fastidiosa non solo dal punto di vista estetico ma anche funzionale per cui, nel caso si dovesse manifestare, sarà opportuno rivolgersi al proprio medico curante.

In aggiunta potrebbero, nel caso la gengiva non si fosse cicatrizzata correttamente, presentarsi dei lievi sanguinamenti sia dalla bocca che dal naso dunque in tal caso non è necessario allarmarsi oltremodo giacche sinonimo di una cicatrizzazione ancora non ultimata.

Altra situazione che potrebbe manifestarsi nel periodo di convalescenza per intervento di rialzo del seno mascellare, è la formazione di un vero e proprio ematoma sia sulla guancia che dà direttamente sulla gengiva.

Dunque per evitare problemi nel periodo post operatorio oltre a rispettare delle semplici regole come evitare di soffiarsi il naso con eccessiva foga nei giorni Immediatamente dopo l’intervento, è necessario seguire alla lettera quelle che sono le raccomandazioni del dentista. Tra l’altro nel caso ci siano i presupposti per adoperare delle contromisure onde evitare infiammazioni oppure alleviare dei dolori il dentista, può anche prescrivere antibiotici oppure antidolorifici.

Infine, va ricordato come l’insorgenza delle suddette problematiche nella fase post operatoria per il rialzo del seno mascellare, possano comportare conseguenze piuttosto serie fino al rigetto dell’innesto inserito.





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